La crisi di coppia; quando la coppia scoppia

Psicologi a Treviso ©La crisi di coppia; quando la coppia scoppia. Una coppia si forma sulla base di un tacito accordo. L’amore non è sempre la conditio sine qua non per cui due persone decidono di stare insieme. Il patto può riguardare la soddisfazione di bisogni complementari oppure interessi comuni.
La coppia entra in crisi quando gli equilibri su cui aveva impostato il suo ménage saltano, mettendo in discussione la relazione e, di conseguenza, l’identità stessa degli individui coinvolti (l’Io intersoggettivo, ossia quelle parti di noi che si originano dall’incontro con l’altro).

Questi meccanismi vengono generalmente agiti con litigi, silenzi, ripicche, piuttosto che pensati; per questa ragione non è facile esserne consapevoli e se ne viene travolti. La coppia scoppia e, in tutto questo calderone, vengono coinvolti amici, familiari, figli… a volte avvocati, che vanno a complicare le dinamiche e ad aumentare la conflittualità.

Nel lavoro psicologico con la coppia si cerca innanzi tutto di affinare la comunicazione, trovare cioè un linguaggio comune, soprattutto legato ad eventi concreti che entrambi i membri della coppia hanno avuto modo di sperimentare. Da qui si parte per ricostruire il patto, tacito, che li ha portati ad incontrarsi e a seguire un percorso comune.
Si cerca si sensibilizzare al punto di vista dell’altro, all’idea che non esiste la verità, ma dei vissuti e che tutti hanno diritto ad avere i propri. Si evita di entrare in assurde logiche causali, in cui esiste un carnefice e una vittima, ma si lavora sul senso di responsabilità e autoefficacia di entrambi, creando un contesto di ascolto empatico e collaborativo. Si dà molta importanza alla storia personale e di coppia e si va alla ricerca di quel patto tacito che ne ha sancito l’unione e che ora sembra traballare.

La ricerca di un senso risulta fondamentale. Capire i motivi che possono aver innescato una crisi dà ai suoi protagonisti la possibilità di fare qualcosa per affrontarla, permette cioè di non subire passivamente, ma di scegliere e di non farsi manipolare dagli eventi e dalle persone coinvolte.

Uno spazio importante viene riservato al percorso di elaborazione del lutto, con tutti i sentimenti ad esso connessi (rabbia, disperazione). Un lutto che può riguardare la perdita del legame e l’elaborazione del distacco, oppure, semplicemente, l’accettazione della “morte” del patto e la creazione di un altro, più idoneo e adeguato all’attuale stile di vita.

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